Torino: cosa vedere in due giorni

Pensi che sia necessario prendere l’aereo e lasciare l’Italia per goderti un fine settimana indimenticabile? Assolutamente no! Esiste una città a portata di treno perfetta per una fuga di 48 ore: Torino.

Grazie alla presenza di due stazioni ferroviarie nazionali, Torino Porta Nuova e Torino Porta Susa, servite anche da treni ad alta velocità, arrivare a Torino in treno è semplicissimo da ogni parte d’Italia. Una volta giunto in centro, potrai poi muovervi comodamente con i mezzi pubblici, scegliendo il biglietto che più conviene al vostro soggiorno: è disponibile il biglietto giornaliero, quello per due giornate e quello per tre giorni.

Perché la Mole Antonelliana è il monumento più bello di Torino

Monumento più importante della prima capitale del Regno d’Italia, la Mole Antonelliana prima di tutto il suo simbolo storico; inoltre, al suo interno ha sede il Museo Nazionale del Cinema, inaugurato nel 2000, uno spazio espositivo che, come per magia, sembra sposarsi perfettamente con l’ambientazione della cupola, firmata dall’architetto Alessandro Antonelli.

La Mole svetta imponente tra i palazzi ottocenteschi del quartiere Vanchiglia, a qualche minuto dalla stazione di Porta Nuova e a pochi passi dalla sede centrale dell’Università. Con i suoi 167,5 metri d’altezza, detenne il titolo di edificio in muratura più alto d’Europa dal 1889 fino al 1953, quando una tempesta abbatté parte della guglia. Concepita originariamente come un tempio ebraico, la natura eclettica della Mole la rende un capolavoro che combina diversi stili in un’unica, magistrale realizzazione. Un fascensore panoramico, porta, in meno di un minuto, al tempietto che sovrasta la cupola. Situato a 100 metri d’altezza, questo ‘anfiteatro’ offre una vista spettacolare su tutta la città. Prima o dopo essere saliti in cima, è altamente raccomandato fare visita al Museo Nazionale del Cinema: il biglietto da 17 € garantisce l’accesso a entrambe le attrazioni. Nata da un’idea della storica Maria Adriana Prolo, l’esposizione si declina in un percorso interattivo su tre piani; un’emozionante ‘scalata’ intorno alle pareti della Mole, alla scoperta della storia della settima arte: dalle sperimentazioni dei fratelli Lumière fino agli ultimi successi internazionali, il tutto ovviamente con un occhio di riguardo nei confronti delle produzioni italiane.

Al Gran Balòn, il mercatino delle pulci

Il Balòn, che secondo alcuni dovrebbe il suo nome all’antico gioco della pallapugno, mentre per altri sarebbe stato battezzato così in onore del primo volo di una mongolfiera a Torino, è un mercato delle pulci nato nel 1985, che si svolge ogni seconda domenica del mese dalla mattina fino al tardo pomeriggio. A due passi da Porta Palazzo, nel centro storico del capoluogo piemontese, ospita 250 bancarelle in un’area dove operano oltre cinquanta bar e ristoranti. Al suo interno è possibile trovare, oltre all’antiquariato e all’abbigliamento vintage, ceramiche, prodotti cartacei, libri, mobili e artigianato.

Il museo Egizio

Tra le tante attrazioni di Torino, ce n’è una che vale la pena visitare anche durante brevi soggiorni; è il Museo delle Antichità Egizie, secondo per importanza solo a quello del Cairo. Bastano circa due ore per ammirare le principali opere conservate nel Museo Egizio: il Museo fu fondato dal Re Carlo Felice di Savoia nel 1824 per riunire i reperti raccolti dal Console Generale di Francia Bernardino Drovetti a seguito delle campagne napoleoniche in Egitto. Da allora, la collezione ha continuato a crescere, anche grazie alle scoperte effettuate dalla Missione Archeologica Italiana nei primi trent’anni del Novecento. Tra le migliaia di reperti conservati nel Museo Egizio di Torino, alcuni spiccano per importanza e bellezza.

Cominciamo dalla tomba dell’architetto Kha e di sua moglie Merit che fu scoperta dall’archeologo italiano Schiaparelli all’inizio dello scorso secolo: un raro esempio di tomba intatta.Tra i documenti da non perdere vi sono il Canone Reale, una delle più rilevanti sequenze di sovrani egizi, e il Papiro delle Miniere d’Oro, mappa di un sito minerario in Nubia. I rilievi di Djoser, faraone della III dinastia e le splendide statue di Iside, Sekhmet e Ramesse II completano il quadro delle opere più importanti da visitare al Museo. Se, tuttavia, hai ancora qualche minuto soffermati ad ammirare il bacile dello scriba Ramsesnakht, costituito da un unico blocco di quarzite, o il sarcofago di Nesimendjam; di grande fascino sono anche i frammenti del Libro dei Morti di Aaner e di Aseturet.

Torino e il cioccolato

Dalla stazione di Torino Porta Nuova la prima tappa non può essere che la pasticceria e cioccolateria Pfatisch, situata al civico 42 di via Paolo Sacchi, di fianco alla stazione. Insignita del titolo di locale storico d’Italia, la pasticceria fu aperta nel 1915 dal maestro pasticcere bavarese Gustavo Pfatisch. Qui, mentre gusti uno dei suoi famosi pasticcini, potrai ammirare anche gli arredi storici e i lampadari d’epoca. Spostandoti verso piazza Castello, ben collegata alla stazione con i mezzi pubblici, ti imbatterai successivamente in Baratti & Milano, un altro storico locale torinese dove fin dal 1858 è possibile assaporare cioccolata calda, cremini e i deliziosi gianduiotti tipici della città. Infine, se le passeggiate non ti spaventano, in corso Moncalieri, in prossimità del parco del Valentino, potrai trovare Peyrano – antica fabbrica del cioccolato aperta nel 1915. Oltre ai gianduiotti, prova i cremini, le lingue di gatto e i diablottini: sono tra i più famosi e buoni di tutta Torino.

La Street Art di Torino

L’arte può diventare scrigno della memoria collettiva. Alcuni dei murales di Torino hanno questo valore. In Corso Valdocco si trova un’opera dedicata alla tragedia della Thyssenkrupp del 2007; voluto da un’associazione di familiari delle vittime e operai e realizzato da Monkeys Evolution, il murales è un’immagine essenziale che fissa col rosso del sangue e del fuoco un istante drammatico di storia italiana. Poco più in là, quattro animali giganteschi, che sembrano usciti dalle pagine di un bestiario antico, siedono composti su una panchina. Pazienti, aspettano qualcosa. Sulla parete del Centro Culturale Italo-Arabo rivolta verso la stazione degli autobus di Via Fiochetto, Ericailcane ha disegnato queste creature stranianti vestite in abiti umani, aprendo una breccia tra il quotidiano e il surreale. Sulla parete laterale di Palazzo Nuovo in Corso San Maurizio, invece, Il catalano Aryz dipinge un’immagine malinconica – una sorta di riflesso surreale capovolto – che parla di solitudine e di vuoto: una figura umana quasi completamente nuda sta raggomitolata su se stessa e al suo fianco degli abiti vestono un corpo inesistente. L’uomo è al centro anche del progetto Habitat di Millo: in zona Barriera di Milano l’artista italiano ha reinventato le facciate di tredici edifici creando un universo narrativo in bianco e nero, fumettistico, in cui figure umane interagiscono con una città in miniatura

Torino sotto il sole

Grazie ai suoi portici Torino è una città che si presta a essere vissuta anche con il cattivo tempo. Se il sole splende, però, non perdere l’occasione di avventurarti in uno dei suoi numerosissimi parchi visitabili con camminate, escursioni in bicicletta, passeggiate a cavallo. Molti di questi spazi verdi fanno parte delle famose dimore e castelli reali.

Nel cuore del parco Valentino, per esempio, svetta un castello medievale circondato dal suo borgo dove giocare ai cavalieri. In questo bel polmone verde, oltre a condividere la merenda con gli scoiattoli, si può affittare un risciò a pedali e correre ad ammirare la fontana dei Dodici Mesi, ognuno rappresentato da una statua diversa di una dea.

Per vedere Torino a 360 gradi, e ammirare le Alpi dall’alto, suggeriamo un giro sull’Eye Ball, il pallone aerostatico che domina la città, oppure una visita alla Basilica di Superga. Per raggiungerla sceglieremo la storica tranvia a dentiera Sassi – Superga (gratuito fino ai sei anni): i bambini adoreranno il viaggio nelle carrozze originarie e saranno ammaliati dalla vista che potranno ammirare una volta arrivati. L’energia non accenna a diminuire? Dopo la visita alla basilica la giornata si può allora proseguire con un po’ di movimento al parco avventura Tre Querce, dove sei percorsi aerei adatti a ogni età si sviluppano in un bosco di frassini e querce (equipaggiamento, istruzioni e presenza degli istruttori inclusi).

Visitare lo Juventus Stadium

Inaugurato ufficialmente l’8 settembre del 2011, lo Juventus Stadium è il risultato di un progetto che ha radici lontane: tutto nasce a metà degli anni ’90, quando la famiglia Agnelli decise di regalare una nuova casa alla propria “figlia”. I lavori sono partiti, però, solo nel 2008, quando si è iniziato a costruire il nuovo stadio sulle ceneri del vecchio Delle Alpi – molti dei materiali sono stati riciclati, risparmiando e tenendone onorata la memoria. Il J-Stadium è un impianto da 41.507 spettatori che vanta due primati di rilievo: è, infatti, la prima struttura nel panorama nazionale a non presentare barriere architettoniche; inoltre, è il primo stadio ecocompatibile al mondo.

Oltre alla sua accessibilità e all’attenzione per l’ambiente, si distingue per un disegno all’avanguardia – opera degli architetti Hernando Suarez e Gino Zavanella – che lo rende già parte del patrimonio architettonico della città di Torino. Il progetto è eccellente, e non solo per il suo valore estetico: la copertura, che richiama le forme di un aereo, consente alle persone sugli spalti di gustarsi le partite al riparo dalle intemperie; la disposizione omogenea e continua delle tribune, la loro prossimità al manto erboso e l’assenza di protezioni a separare il pubblico dai calciatori, invece, fa sì che, ovunque si sieda, la visuale sul terreno da gioco sia perfetta – come da tradizione, nei cosiddetti ‘stadi all’inglese’.

Caffè storici e ristoranti

Al famoso Ristorante del Cambio, aperto fin dal 1757 nella centralissima piazza Carignano, potrai gustare piatti raffinati di alta cucina e sederti agli stessi tavoli dove, prima di te, si sono avvicendati nel tempo personaggi del calibro di Cavour, Casanova, Balzac, Puccini, D’Annunzio e dive come Audrey Hepburn e Maria Callas.

Un altro luogo di culto per tutti coloro che amano fare un tuffo nel passato è il celebre Caffè Fiorio all’inizio di via Po. Inaugurato alla fine dell’Ottocento, fu frequentato da Rattazzi, D’Azeglio e Cavour diventando un punto di riferimento fondamentale per i torinesi. Al “caffè dei codini e dei Machiavelli”, come veniva soprannominato al tempo per la moda e il pensiero seguiti dai suoi avventori, vi consigliamo di assaggiare il famoso gelato al gianduia.

Tra gli altri celebri locali di Torino, oltre al lussuoso Caffè San Carlo risalente all’Ottocento e situato nell’omonima piazza, merita una menzione speciale anche Al Bicerin, che aprì i battenti nel 1763 a pochi passi da piazza della Repubblica. Qui potrai divertirvi a chiedere al proprietario un “bicerin”, bevanda di gran moda due secoli fa a base di caffè, cioccolato, latte e sciroppo.

Se, invece, preferisci un gelato per rinfrescarti, torna verso piazza Carignano e prova un cono o un famoso Pinguino dell’elegante gelateria Pepino. La sua storia inizia nel 1884, e, da allora, non smette di deliziare i palati con fresche specialità.

Cosa fare la sera

Per il pranzo e la cena avrete solo l’imbarazzo della scelta: se puntate a qualcosa che vi faccia scoprire la tradizione culinaria torinese e piemontese, scegliete una delle piole del centro, le osterie tipiche di Torino, dove potrete assaggiare la famosa bagna cauda, gli agnolotti, il vitel tonné o il ricercato brasato al Barolo – tra le più amate dai torinesi ci sono ‘Cantine Vittoria’, ‘Antiche Sere’ e ‘Bicchierdivino’.

Per il dopocena, uno dei locali sicuramente più particolari di Torino è l’’Imbarchino’; situato sulla riva del Po nei pressi del Borgo Medievale, apre in primavera e in estate. Altrimenti, se visitate la città nei mesi invernali, potete optare per il ‘Supermarket’, locale giovanile che offre intrattenimento a 360° con musica, mostre ed eventi; se vi piace il jazz fate un salto al ‘Capolinea 8’, uno dei locali più antichi della città o il ‘Jazz Club Torino’, famoso oltre che per la direzione artistica, anche per i suoi cocktail.

Come ripartire senza fare un salto al Lingotto? Una corsa lungo la rampa a chiocciola una volta usata dalle automobili Fiat, uno sguardo al circuito di corsa sopra il tetto e, per ripartire con meno tristezza, una golosissima spesa delle eccellenze gastronomiche piemontesi da acquistare e assaggiare nel più antico Eataly italiano.

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